Attrattive storico-culturali
Ultima modifica 27 febbraio 2020
MONUMENTO AI CADUTI
L'obelisco, sito all'interno del Parco Alvino, si erge su due alti scalini in basalto e culmina con una piramide decorata con motivi floreali.
Il basamento conserva la lapide commemorativa, mentre più in alto si trova la dedica ai caduti. Innanzi al monumento, due bombe si collocano all'interno di un'area racchiusa da una cancellata.
A breve distanza dal monumento era collocato un pezzo d'artiglieria, successivamente sostituito da un ulivo.
PIAZZA DON FERDINANDO RENZULLI
Piazza inaugurata nel 2011 in onore del parroco don Ferdinando Renzulli, personaggio di rilievo nella comunità cesinalese e provincia.
Nel 2016, all'interno di questa piazza, il gruppo del servizio civile della Pro Loco cesinalese, dedicò un murale a don Ferdinando Renzulli: opera realizzata dal maestro Giuseppe Pelosi.
ACQUEDOTTO SANNITICO: RAMO ABELLINUM - BENEVENTANUM (SORGENTI URCIUOLI)
Fu costruito con ogni probabilità nella prima metà del I secolo d.C..
L'acquedotto aveva origine dalla fonte Urciuoli di Serino che alimentava anche l'Acquedotto romano del serinese diretto a Napoli e proseguiva lungo il corso del fiume Sabato fino a giungere ad Atripalda. Da qui con ponti e canali, l'acqua era convogliata verso Prata.
La condotta dopo un tragitto di circa 35 km terminava a Benevento immettendo le acque nel serbatoio (Castellum Aquae), di cui restano le vestigia nel luogo dove sorge la Rocca dei Rettori.
ACQUEDOTTO AUGUSTEO: RAMO NAPOLITANUM
Una delle opere più importanti dell'ingegneria romana costruita intorno al 10 d.C. nel territorio campano.
L'acquedotto dalle sorgenti fino alle estreme diramazioni percorre nell'insieme circa 140 km di lunghezza.
Le sue sorgenti nascono nell'altopiano del serinese e sfociano nella Piscina Mirabilis, a Miseno. Nel corso dei secoli ha subito numerosi interventi di restauro voluti dall'Imperatore Claudio, dall'Imperatore Costantino e dall'Imperatore Flavio, in seguito ad eventi sismici nel 62 d.C., a movimenti franosi, nonchè all'eruzione del 79 d.C..
PALAZZO DEL FRANCO
L'edificio fu costruito nel corso del '700. E' stato recentemente recuperato dopo gli ingenti danni provocati dal sisma del 1980.
Esso mostra un portale lapideo modanato in stile neoclassico ed un'androne voltato a botte che conduce nella corte interna lastricata, abbellito da colonne e fontane.
Sulla facciata sono presenti due lapidi in pietra, una in memoria del capitano Antonio Del Franco, caduto in guerra sul Monte Zebio di Asiago nell'anno 1917 e una in memoria di Enrico Cocchia.
In tale edificio, il Cocchia, ha custodito a lungo le sue opere originarie, fra cui "Le mie rimembranze", volume che ricorda la sua infanzia e parte della sue giovinezza a Cesinali.
PALAZZO F.LLI ROCCO E DOMENICO COCCHIA
L'edificio venne costruito verso la fine del sec. XVIII e ristrutturato dopo il sisma del 1980.
Il palazzo è circondato da un vasto giardino attraversato da viali alberati e ricco di fontane e statue marmoree. Al centro della facciata principale vi è un alto portale in pietra scolpita con stemma gentilizio sulla chiave di volta.
L'edificio, situato all'inizio del centro storico in via San Rocco, deve, peraltro, la sua importanza storica al fatto che fu la casa natia dei fratelli Rocco e Domenico Coccha, come ricorda una lapide commemorativa presente sulla facciata.
Il primo fu vescovo di Chieti, il secondo fu vescovo di Otranto, poi di Ascoli e Cerignola.
PALAZZO SABINO COCCHIA
L'edificio, di proprietà della famiglia Cocchia, risale al XIX sec. ed è una tipica residenza nobiliare su due piani. Il palazzo è in muratura di tufo ed è coperto in consolai in legno e ferro.
Attualmente l'edificio versa in un discreto stato di conservazione poichè ristrutturato, dopo il sisma del 1980. Adiacente al palazzo si sviluppa un ampio ed incantevole giardino (privato) che si sviluppa lungo il lato posteriore della villa.
L'interesse del giardino deriva non solo dal valore botanico esaltato dalla presenza di alberi ad alto fusto, ma soprattutto, per l'elevato valore storico-ambientale che riveste la zona essendo, quasi certamente il nucleo primitivo da cui ha avuto origine il paese.
Sulla elegante e sobria facciata del palazzo è presente una lapide dedicata a Sabino Cocchia, morto in guerra sulle "Zolle di Bainsizza", il 1917.
PALAZZO PREZIOSI
L'edificio di proprietà privata venne costruito nel sec. XVII. Esso prospetta sulla piazza principale del paese, fu la prima residenza della famiglia Cocchia e precisamente del sacerdote Pasquale Cocchia.
Il palazzo, di forma rettangolare, nonostante i rilevanti danni subiti dal terremoto dell'80 che in parte hanno alterato l'aspetto originario dell'edificio, conserva all'interno diversi elementi storico-architettonici degni di nota,tra cui il porticato d'ingresso.
PALAZZO URCIUOLI
L'edificio di proprietà privata venne costruito nel sec XVIII ed è situato all'inizio del centro storico lungo via San Rocco.
Il palazzo, di forma rettangolare, si sviluppa su tre piani fuori terra e nonostante i danni provocati dal terremoto del 1980, conserva all'interno diversi elementi storico-architettonici degni di nota, tra cui volte e solai in legno.
Interessante è l'interno dell'edificio con un'ampia e considerevole corte interna caratterizzata da loggiati, balaustre e passaggi archivoltati rilevanti da un punto di vista architettonico, che rappresentano la conferma della qualità edilizia e storica di una tipica residenza nobiliare e dell'espressione autentica della storicità dei centri minori.
PALAZZO CAVALIER FELICE CECI
L'edificio, oggi in parte di proprietà comunale, venne costruito nel sec. XVIII.
Esso prospetta sulla piazzetta del Plebiscito e fu residenza del Cav. Felice Ceci, uomo illustre, il quale lasciò, nell'anno della sua morte, in donazione parte della casa paterna e annesso podere a beneficio dei poveri della terra di Cesinali,come testimonia un'antica lapide in pietra presente sulla facciata del palazzo.
L'edificio è in muratura di tufo ed è coperto con solai in legno e ferro. Attualmente l'edificio versa in un cattivo stato di conservazione a seguito dei danni provocati dal sisma del 1980, nonostante ciò conserva all'interno diversi elementi storico-architettonici degni di nota.
Al centro della facciata principale vi è un alto portale in pietra scolpita con stemma gentilizio sulla chiave di volta.
PALAZZO VITALE
L'edificio venne costruito nel sec. XVIII ed è residenza della famiglia Vitale.
Il palazzo, che si sviluppa su due piani fuori terra, è di forma rettangolare e a corte interna ed è ubicato lungo via Vescovi Cocchia.
Adiacente al palazzo si sviluppa un ampio ed incantevole giardino (privato) che si sviluppa lungo il lato posteriore della villa.
L'edificio è in muratura di tufo ed è coperta da solai in legno e ferro. Attualmente l'edificio versa in mediocre stato di conservazione; tuttavia, conserva all'interno diversi elementi storico-architettonici degni di nota.
Al centro della facciata principale vi è un alto portale in pietra scolpita con stemma gentilizio sulla chiave di volta.
VIALE ALBERATO
Col passare del tempo, l'aumento demografico e lo spostamento delle abitazioni dal centro storico alla Chiesa di San Rocco, il Comune di Cesinali prendeva forma. Grazie al sindaco Ciriaco Cocchia fu allargata la strada principale e fu allestito un viale alberato con platani, ancora oggi presenti. Durante la sua preparazione e la collocazione del verde si manifestò l'interesse divergente di uno dei proprietari confinanti: don Canelio Urciuoli non era disposto a cedere il proprio terreno. Tale divergenza causò una rivolta popolare, sedata per l'arrivo delle guardie a cavallo e la successiva vittoria degli abitanti del paese. Il viale fu completato e la strada venne chiamata nel passato dai paesani con la nomenclatura dialettale "Sotto e teglie".
TEATRO D'EUROPA
Il Teatro d’Europa nasce nel 1997 da una aggregazione spontanea di giovani che hanno dato vita ad una realtà manageriale finalizzata alla realizzazione di un laboratorio di teatro sperimentale con valenza pedagogica.
Il Teatro d’Europa è il primo progetto di natura culturale che viene finanziato da Sviluppo Italia al Sud Italia per produrre occupazione e reddito sul mercato delle opere intellettuali.
Una vera e propria impresa, che pur offrendo beni immateriali è sottoposta a delle regole precise di mercato, favorendo la promozione turistica del territorio, attraverso spettacoli, manifestazioni ed “eventi” sotto forma di rievocazioni storiche, in grado di diventare riconoscibili sul territorio nazionale.
Molte sono le attività organizzate: il Cartellone Teatrale, l’Accademia di Arte Drammatica, il Teatro Ragazzi, il Festival Irpino di Teatro, gli interventi didattici nelle scuole primarie, l’animazione al centro pediatrico di Avellino.
CENTRO DI AGGREGAZIONE SOCIALE
Nel febbraio 2017, presso la frazione Villa San Nicola, è stato inaugurato il centro di aggregazione per le attività sociali e per la pratica sportiva di giovani ed anziani.
La struttura si sviluppa su più livelli e viene utilizzata per ospitare i più svariati eventi tra cui quelli culturali, gastronomici, ludico-sportivi e musicali.